Le storie che si raccontano sono quelle dimenticate, le storie dei vinti non dei vincitori, il racconto umano più di quello politico, lo sguardo all’altra faccia della medaglia che è stata osservata troppo poco.
Anche la regia, come la scrittura, si ispira al concetto pirandelliano del “dramma nell’ampolla di vetro”: tutto accade in uno spazio immobile in cui luci creano atmosfere e gli attori mutano la loro interpretazione, il tempo passa velocemente ma il vissuto profondo delle relazioni diviene elemento centrale su cui si snodano storie globali e complesse, ritradotte dallo sguardo dei protagonisti in un linguaggio più semplice e più immediato.