Alice

Lo spettacolo è adatto a famiglie come a bambini dai 5 agli 11 anni e sensibilizza riguardo l’importanza  dell’eco-sostenibilità, del baratto e pone una riflessione sul tema del DONO Alice nel paese contemporaneo del non senso, nel paese delle meraviglie apparenti scopre, in realtà, di trovarsi nel regno in cui tutto ha un prezzo. In questo non luogo fisico tutti i personaggi che incontra rappresentano simbolicamente differenti approcci al mondo del denaro, alla gestione e al significato dello stesso. Ad esempio il Brucaliffo è l’arte, l’arte dei cantastorie, il Cappellaio rappresenta il mondo della pubblicità dove l’importante non è cosa si vende ma vendere, il gatto Chesire incarna il mondo dell’imprenditoria in cui il rischio d’impresa comporta l’investimento iniziale e soprattutto la capacità di vendere bene se stessi e il proprio prodotto; infine c’è il mondo del potere rappresentato dalla Regina di Cuori, che possiede tutto, può tutto e decide tutto. Lungo il suo viaggio Alice imparerà il vero valore delle cose e l’importanza del dono come strumento di cambiamento ed ancor più importante del NO come occasione essenziale per trasformare l’esistente mettendo il discussione ciò che non segue la legge del cuore. 

Fauno e Ninfa

una commedia musicale tra leggenda, sogno e poesia. Abbinando tradizione popolare e la scrittura shakesperiana, capace  di parlare d’ amore in poesia, nasce la drammaturgia di una storia di  Nerina e Velino tra ironia,passione e magia .  Lo spettacolo racconta la leggenda d’ amore tra Nerina e Velino che intreccia la storia locale della città, le narrazioni di tradizione orale e narra la figura magica e dispettosa dello Gennaro  Questa storia si svolge interamente alla Cascata delle Marmore anzi è la storia delle sue origini.  Lo spettacolo si articola tra poesia, musica e comicità, in un connubio di ironia, fraintendimenti, intrighi e ribellioni alle regole dei grandi Avi che conoscevano la “sapienza intellettuale” ma non l’amore. I protagonisti con le loro scelte sovvertono le antiche leggi e regole della natura a favore di nuove possibilità e occasioni mai immaginate, seguendo la “sapienza” del cuore. L’intrigo, la magia e la poesia sono solo parte di questo spettacolo che vede in un cantastorie, lo Gnefro, musicista un elemento comico tra i più caratteristici della storia del teatro, il vero aiutante dell’eroe che guida, accompagna Velino, un umile pastore, molto diverso a quello della tradizione Epica. Costui, infatti non è un cavaliere senza macchia e senza paura ma un umile rappresentante della “razza umana”, inadeguato e romantico che si racconta come “colui che raccoglie direttamente i desideri dalle stelle” e che nell’incontrare la dolce Ninfa se ne innamora e tenta ogni sorta di magia, di incantesimo e ogni possibile prova di coraggio per meritare la sua attenzione.

Un Buffo Incantesimo d’Amore

una storia d’ amore e di magia, che si lega tutta ad un siero d’ amore. E’ la storia di Roccuccio e Caterina, lui prende ispirazione dal poeta Romeo nel suo discorrere e raccontare e dall’archetipo del mendicante pastore errante, presente in tantissime commedie di ispirazione Goldoniana. Lei si ispira alla Caterina della bisbetica domata trovando nel tempo invece la poetica dell’amore come occasione e possibilità per trasformarsi e cambiare. Quanto sia amore e quanto sia la magia delle stelle non è dato saperlo ma ciò che si sa per certo è che tutto inizia con una sposa in fuga che per caso finisce in un borgo nel quale l’ artigiano di stelle era passato a proporre i suoi prodotti della terra conditi come sempre con una delle sue storie. Lui si popone di aiutarla a fuggire e nascondersi lei accetta l’ aiuto a causa del destino che beffardo l’ aveva portata alla fuga dal matrimonio combinato che la famiglia voleva per lei. Inganni, sotterfugi e lucciole incantate tutto guidato da una magia d’ amore senza tempo 

Défilé de femmes

E’ una storia che ripercorre il femminismo attraversando la battaglia dell’emancipazione e la scoperta dell’ autodeterminazione .Il progetto “Défilé de femmes” si pone l’obiettivo principale di porre in relazione l’artigianato artistico femminile di un qualunque territorio , con il teatro e il tema femminile dell’ autodeterminazione attraverso il lavoro creativo, proponendo uno sfilata-spettacolo, un copione teatrale di parola in cui tutte le attrici presenti indosseranno capi d’artigianato locale , con ambientazioni create con oggetti messi a disposizione dalle artigiane-artiste.Il progetto è quasi interamente femminile, nello spettacolo è prevista un’unica presenza attoriale maschile. Le professionalità chiamate in campo sono: attrici, artigiane, architetti, designer, grafici e tecnici video. L’obiettivo principale d’innovazione non risiede nell’idea quanto nei contenuti. Il desiderio è quello di proporre, attraverso una storia che ripercorre le battaglie femministe sia nel sociale che nel privato, la possibilità di comprendere quanto il lavoro delle donne, soprattutto nella sfera creativa debba essere valorizzato. Défilé come sfilata dei ruoli delle donne, come la sfilata delle manifestazioni femministe.

Le Eterne Maddalene

L’ allestimento teatrale “Le Eterne Maddalene” vuole restituire la possibilita’ di riflettere in maniera dialettica il vissuto delle donne, non come vittime o carnefici di sistemi preesistenti ma come possibilita’ di cambiamento. Maria di Nazaret, Maria Maddalena, le mistiche , le streghe, le donne che si sono fatte portatrici di saperi, di cambiamenti, sono per noi oggi ancora riferimenti per modificare sguardo e cammino.E’ necessario restituire, pero’, a noi stessi il desiderio di non imprimerle in maniera assoluta nelle pietre del tempo, di non fermarle ad uno sterile racconto di quello che di loro si “conosce”o forse si conosce, ma di viverle come un unica grande voce che dal passato chiede ascolto ad un presente ancora lontano da quei saperi di cui si sono fatte testimoni. Sara’vero che la censura e’ il passato, che i dubbi di quelle donne non appartengono alla nostra generazione, oppure e’ vero che gli uomini sono vittime tanto quanto le donne di una cultura parziale, dei due grandi archetipi a confronto del sacro e del profano . CONTENUTI ULTERIORIMaria di Nazaret sara’una donna qualunque, Maria Maddalena verra’ vestita e spogliata di tutti gli oggetti che dall’ iconografia le sono stati attribuiti per ritornare ad essere uno dei piu’ grandi interrogativi della storia. Si racconteranno in parte Bellezza Orsini, Giovanna D’ Arco, Santa Teresa . Nella parte incentrata sulla figura di Bellezza Orsini sarà presentata una breve sequenza ispirata al Ballo della Morte, tradizionale ballo pantomimico che viene danzato a Taggia il 22 Luglio, giornata in

Giulietta e Romeo

Romeo e Giulietta per tutti ha un unico grande autore : Shakespeare che ,con grande cura e attenzione, ha saputo individuare tante tematiche anti moraleggianti che hanno fatto la fortuna di questo testo e l’ hanno reso immortale.Shakespeare percorre i temi dell’Amore,della Morte e della Religione.Parzanese ,autore nato ad Ariano Irpino nel 1842, riprende l’ opera del drammaturgo inglese staccandola ,però, da tutti gli stilemi legati a rapporti familiari, battaglie personali ed all’Amore passionale del primo incontro.Leggi Tutto Parzanese e’ un prete che scrive poesie d’ amore e di spiritualità ma viene disconosciuto dal suo tempo; spesso riveste le sue poesie rivoluzionando la modalità di scrittura universale: chi le legge dall’alto verso il basso , alla maniera occidentale, legge filastrocche tra le più banali, chi legge ,invece, i suoi testi dal basso verso l’ alto, ritrova la passione universale di un uomo tutt’altro che conforme.” Giulietta e Romeo ” è un testo che denuncia il patriarcato, legittima il tentativo di Giulietta di emanciparsi, ridescrive l’ ambivalenza tra il femminile sacro e demoniaco, enfatizza la figura del frate come uomo tutt’altro che convenzionale più vicino all’umano che al divino, racconta con grande pietas la commozione , la rabbia e la paura di cui si carica Capuleto. STORIALo spettacolo inizia subito dopo il matrimonio tra i due giovani.Gli altri personaggi coinvolti sono il Frate, il padre di Giulietta e la sorella del padre. Il Frate rappresenta la religione meno istituzionale ma più umana e concreta; non e’ più la bassa medicina shakespeariana

Rosso Caffe’

Lo spettacolo tratta il macro tema della memoria storica prendendo come pretesto una delle tante storie della seconda guerra mondiale, ma questa volta lo sguardo è quello di una SS. STORIALa storia è ambientata in una soffitta in cui una giovane donna di nome Miriam con il suo compagno Thomas, riporta alla luce un vecchio diario. Il diario è quello della madre di lei che scopre essere stata una SS, il cui vero nome era Hanna. Si raccontano e rileggono fatti, avvenimenti, attraverso gli occhi di una tedesca che credeva nel sistema nazista e che, a quel sistema si era affidata. In questo viaggio continuo tra il presente di Miriam e il passato di Hanna ecco il personaggio del Tempo che con la sua bicicletta e le sue acrobazie si muove tra questi mondi paralleli con un linguaggio dissacratorio e ironico. Il viaggio è accompagnato anche da Ludwig ,amante di Hanna, e Thomas, innamorato di Miriam; queste presenze maschili così diverse tra loro imprimono negli occhi dello spettatore l’ immagine della deformità della natura umana e di quanto essa possa cambiare. Lo spettacolo parla di umanità perché è attraverso il diario di una SS che lo sguardo viene filtrato, dall’ apertura del campo di Auschwitz , al rogo dei libri del ’39, alle selezioni del ’42 dei deportati ,alle separazioni familiari di Drancy, agli esperimenti del ‘ 43 ,all’ arrivo dei dottori, nello specifico del Dott. Mengele, fino all’ arrivo dei russi e allo smantellamento del campo di sterminio per

Di Seta e Di Juta

Il lavoro nasce dall’incontro con una importante storica ternana, Carla Arconte, autrice della biografia originale di Alma Gorreta. Il progetto vuole prima raccontare a livello storico le trasformazioni della città e poi riflettere e comunicare con linguaggi multipli il difficile e articolato percorso compiuto dalle donne nel corso del Novecento. L’idea della performance ha come obiettivo di uscire dal circuito accademico della storiografia, anche quella di genere, per giungere ad un più ampio pubblico, soprattutto di giovani donne e uomini. Favorire un approccio comunicativo che, a partire da una ricostruzione storiografica basata sulle fonti documentarie e su quelle orali, costruisce un messaggio di più immediata trasmissione di sapere. Attraverso la mediazione della performance si racconta una città e due realtà sociali, quella di una maestra Alma Gorreta e quella di una operaia Carlotta Orientale. Due figure importanti dell’Italia ma, come accade a molte donne, non così tanto riconosciute per il loro operato. Lo spettacolo ha l’obiettivo ultimo di comunicare una genealogia femminile per aiutare le nuove generazioni alla conoscenza di sé, alla consapevolezza di percorsi complessi, articolati, non sempre linearmente progressivi che hanno portato alla costruzione nel presente, della nuova identità femminile e delle relazioni di genere.

FONDATRICE

SILVIA IMPERI Attrice autrice regista Laureata con 110 e laude in Antropologia culturale, sociale, visuale e teatrale presso l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma, Diplomata al corso di specializzazione come Esperto in video – marketing per la promozione territoriale e turistica e al corso di specializzazione come Agente di Sviluppo Locale presso l’ ICSIM si avvicina al teatro studiando presso la scuola MUMOS creata da Marzia Ubaldi, Gastone e Emanuela Moschin a seguito del quale lavora presso molteplici compagnia nazionali e diviene attrice stabile della compagnia occhisulmondo di PERUGIA dal 2005 al 2010 anni durante i quali approfondisce l’ aspetto più performativo del teatro attraverso stage con Anna Maria Civico, Cora Horrendorf, Renata Molinari, Leilani Weis, Laila Santirosi, Emanuela Manini, Giulia Vannucci, Gey Pin Durata, Matteo Tarasco, Jurij Alschitz, Loris Petrillo. Decide nel 2010 di fondare ARTò e di occuparsi di teatro con finalità sociali unendo alla scrittura autoriale la formazione pedagogica. Quindi si diploma come arteterapeuta nella Globalità dei linguaggi metodo Stefania Guerra Lisi presso la scuola quadriennale e comincia a lavorare con Artò alla formazione e non solo all’ allestimento dell’azione scenica iniziando a lavorare in tutta Italia.Dal 2016 lavora in collaborazione con vari territori italiani per la creazione di eventi volti a valorizzare i luoghi e le associazioni locali.

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